FRAGILITÀ E DISABILITÀ: DUE CONCETTI DIVERSI

Dopo la pubblicazione sul BUR il 28 luglio 2020 della deliberazione della Giunta regionale n. 472, in merito all’ Estensione del ricorso ai test sierologici per indagini di sieroprevalenza di cui alla deliberazione di Giunta regionale n. 209/2020 a docenti, educatori, operatori di sostegno, assistenti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario (ATA), bambini e studenti disabili e a tutte le figure professionali delle scuole di ogni ordine e fino al secondo grado (compresi istituti professionali), paritarie e non, dei servizi educativi per l’infanzia – gestiti dallo Stato, dagli enti locali in forma diretta o indiretta – e delle scuole dell’infanzia statali, paritarie e non, più volte la FISH Lazio ha preso contatti formali ed informali con l’Assessorato e la Direzione regionale Sanità, scrivendo la scorsa settimana anche allo stesso presidente Nicola Zingaretti, per manifestare la ferma contrarietà alla previsione di richiedere solo agli alunni e studenti con disabilità, sia pure in forma volontaria, lo svolgimento dei test, in quanto li avrebbe potuti stigmatizzare e annoverare tra i “portatori di infezione”, non essendoci peraltro alcun fondamento medico-scientifico a supporto dei contenuti del provvedimento.

Non è infatti comprensibile perché un alunno/studente con disabilità dovrebbe essere tutelato dall’ effettuare il sierologico che, ricordiamo dà un quadro storico individuando chi è venuto eventualmente in contatto con il virus ed ha sviluppato anticorpi. Perché l’essere in una condizione di disabilità dovrebbe corrispondere ad una condizione di fragilità? Anche un possibile immunodepresso sarebbe più tutelato da un ambiente circostante in salute e quindi avrebbe senso esattamente il contrario: effettuare test sugli altri. Inoltre potrebbe essere molto complicato sottoporre una persona con disabilità intellettiva o disturbi del neurosviluppo ai test. Pensiamo ad un bambino/ragazzo nello spettro dell’autismo. Altro sarebbe se tutta la comunità scolastica fosse sottoposta allo screening. Avrebbe senso e sarebbe doveroso da parte di tutte le famiglie aderire per contribuire alla ricerca (capire come e se il virus si sia diffuso in un determinato territorio). Test per tutti senza distinzioni.

Oggi la direzione della FISH Lazio ha ricevuto una nota dalla Direzione regionale Sanità cui viene allegata la comunicazione rivolta alle ASL e ai referenti dell’indagine di sieroprevalenza nelle scuola e servizi educativi regionali, con la quale si trasmette il Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità, pubblicato il 21 agosto scorso, “Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia”, precisando che il recepimento dello stesso, ” modifica e integra quanto previsto dalla DGR n 472 del 20 luglio 2020 limitatamente ai bambini e studenti con fragilità

Dal resto della stessa nota si evince “che verrà adottata con apposita delibera di Giunta”, una modifica a breve della 472 nel senso da noi proposto, con l’eliminazione dal testo della frase “bambini e studenti disabili”, sostituendola con “bambini e studenti con fragilità”.

Disabilità non necessariamente è sinonimo di fragilità e comunque la fragilità si tutela garantendo che gli altri non possano nuocere e non viceversa.

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