“Infuturarsi” al teatro Argentina : la recensione di due spettatrici d’eccezione!


2 giugno. Festa della Repubblica. Festa di tutti i cittadini. Festa senza distinzioni di abilità.

Al Teatro argentina di scena un saggio spettacolo del laboratorio teatrale integrato “Piero Gabrielli”, che appunto vede la partecipazione di ragazzi con e senza una qualche condizione di disabilità. Integrato sì, un aggettivo a volte abusato.  Ma già dalle parole iniziali di presentazione del regista Roberto Gandini si può intuire che si assisterà a qualcosa di diverso dal solito: “in scena 26 ragazzi la metà dei quali con disabilità, no anzi 26 persone e basta! “. Ecco: “persone e basta!”

gruppoEd alla fine un unico commento: spettacolare! E spettacolare vuol dire trovare  difficoltà a capire chi erano i ragazzi con disabilità e chi no…vuol dire affrontare temi difficili con gli occhi di ragazzi adolescenti…vuol dire vedere che a volte la parola inclusione risponde al vero significato che dovrebbe avere.

Il tutto grazie a un progetto che vede la collaborazione dell’Assessorato alla Persona, scuola e Comunità solidale e l’Assessorato alla Crescita culturale di Roma capitale, dell’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio e del Teatro di Roma-teatro Nazionale, con la consulenza specialistica della Dr.ssa Maria Irene Sarti.

La sinergia produce sempre buoni frutti, ed è per questo che noi famiglie ci battiamo perché  la rete intorno alla persona con disabilità non abbia maglie allentate o rotte.

Ecco le impressioni di due ragazze coetanee di 14 anni. Una nello spettro dell’autismo, una no. Anzi, seguono le impressioni di due ragazze coetanee di 14 anni e basta….

flavia-e-nicole

Le impressioni di FLAVIA…

Ieri sera sono andata a vedere uno spettacolo bellissimo, parlava del futuro e mi ha fatto riflettere su quest’ultimo. Che cos’è il futuro? Questa è la domanda. Uno dei più grandi dubbi che ognuno di noi attraversa ogni giorno. Chiudiamo gli occhi e pensiamo al futuro.

Esso ci appare come un grande forse, possibilmente con il colore nero, un enorme punto interrogativo a cui non troveremo mai una risposta. Un mostro che solo a vederlo ci vengono i brividi per la paura, così ci voltiamo dall’altra parte: il presente.

Da questa rappresentazione teatrale ho imparato che non bisogna guardare solo al futuro, ma occorre vivere il presente, senza pensare alle cose che accadranno l’indomani. Viviamocelo come meglio crediamo e poi vedremo le conseguenze. Queste sono le riflessioni che sono riuscita a trarre grazie allo spettacolo di questi ragazzi, pieni di talento,che mi hanno suscitato bellissime emozioni

All’inizio dello spettacolo ci hanno detto che la compagnia teatrale era costituita da ragazzi disabili e normodotati, ma io non ho assolutamente notato la differenza.

I miei complimenti per la bravura, mi piacerebbe diventare altrettanto brava nei miei studi teatrali.

Le impressioni di Nicole…

Ieri ho visto uno spettacolo che si intitola INFUTURARSI parla di come si devono trattare le persone speciali, di che si deve fare della propria vita.

 C’è una storia che ha tre finali come Clue – Signori il delitto è servito. C’è una ragazza che viene presa in giro dai compagni di classe che sono dei bulli. Un ragazzo mette in rete un video mentre si baciano. Il primo finale è triste: lei decide di togliersi la vita perché non ce la fa più. Il secondo un po’ triste: lei rimane senza nessuno con la vita distrutta e decide di vendere il suo bel corpo perché ormai non ha più senso nulla. Il terzo finisce proprio bene: tutti fanno la pace e lei sposa il ragazzo e vissero tutti felici e contenti! A me è piaciuto questo perché finisce bene, invece gli altri finali sono troppo  dolorosi e tristi. Io vorrei che finisse sempre tutto bene, non mi piacciono i finali tristi. I bulli sono una cosa cattiva e sbagliata e non va bene che trattino male le persone

La storia che parla di una bambina di un altro pianeta, che non trova più i genitori sulla terra, finisce con la bambina che dà il suo cuore ai poliziotti. Una bella cosa, che significa l’amicizia!

Poi si parla dei cervelli in fuga, c’è un diavolo che tenta un giovane che vive con i suoi genitori ad andare via e alla fine lui sposa la sua amata. Il diavolo ha perso. Hanno recitato proprio bene, i ragazzi sono stati ottimi a recitare.

Ci sono delle scenette che parlano di persone che hanno dei problemi e sono speciali, per esempio quella dell’insegnante di sostegno che tratta l’alunno come un bambino piccolo, ma lui è un adulto. E’ sbagliato…si cresce tutti, anche quelli speciali.

Un professore interroga gli alunni che vogliono diventare astronauti. Loro rispondono e poi fanno una domanda al prof: cosa è lo spazio, cosa c’è dopo l’infinito?  Ma il prof. non sa dare la risposta e trova sempre delle scuse per andare via.

Alcuni dicono che il futuro è terribile, ma se c’è l’amore il futuro è bello, se c’è qualcuno ti vuole bene che ti ama con tutto il cuore. Tutti vogliono amore, una famiglia, i figli, dei nipoti e tutto l’altro. Tutti hanno diritto all’amore.

Mi sembra una cosa bella il futuro!

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