Presentato il progetto “Bottegamente” a Roma

Lo scorso 12 Ottobre presso l’Auditorium dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma si è tenuta la presentazione di “ Bottegamente”, un progetto finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,  su iniziativa di ACSI (Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero) in collaborazione con Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e ANGSA Lazio Onlus (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici – Lazio).

Il primo intervento, a cura di Patrizia Sannino, Responsabile Progetti ACSI, ha riguardato la presentazione del progetto, dei suoi obiettivi e delle fasi in cui si articola. Bottegamente è un progetto fortemente voluto da ASCSI per favorire l’inclusione sociale e lavorativa delle persone nello spettro dell’autismo:  destinatari sono ragazzi in età adolescenziale (dai 15 anni) e giovani adulti senza compromissione intellettiva e/o con lieve bisogno di supporto [requisito condizionante], e le loro famiglie.

Obiettivo del progetto è creare un’opportunità per inserire questi ragazzi nel processo di recupero delle professioni artigiane, oggi considerate in declino, in un rapporto di apprendistato di tipo 1:1 con un “mastro artigiano”, attraverso la mediazione di un Operatore specializzato in autismo che funzioni da facilitatore dell’apprendimento, in rapporto di 1:5 (aumentabile a 2:5). Il settore dell’artigianato è il più adatto allo scopo perché le attività sono pratiche e manuali. Attraverso la produzione di manufatti i ragazzi possono cogliere immediatamente il risultato del loro lavoro, ottenere un’immediata percezione di autosufficienza lavorativa, e aumentare la propria autostima e motivazione ad impegnarsi.

Operativamente il progetto prevede i seguenti step:

  1. raccogliere le adesioni dei partecipanti (Artigiani, educatori, mediatori, etc.) entro ottobre 2018;
  2. avviare la formazione dei “mastri artigiani” in modalità e-learning, entro gennaio 2019;
  3. attivare i laboratori di apprendimento mediati, nel periodo febbraio-luglio 2019;
  4. realizzare i manufatti, entro ottobre 2019, da presentare in una mostra prestigiosa.

Al Progetto collaborano: Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, Associazione ANGSA, Comune di Salerno, Comune di Samarate, Municipio II di Roma Capitale, Municipio VIII Medio-levante Comune di Genova, Comune di Siculiana, Comune di Campobello, Comune di Ravanusa.

Nel secondo intervento il Dott. Giovanni Valeri ha messo in evidenza le caratteristiche peculiari dell’autismo distinguendo fra neurodiversità e neurodisabilità e quindi fra concetto di “disturbo” in cui gli ’elementi ‘core’ che accomunano tutti i soggetti nello spettro, uniti ad un certo ritardo mentale, sono «potenzialmente stigmatizzanti», e concetto di “condizione” in cui la persona è in grado di raggiungere un buon livello di autonomie, ma ha comunque bisogno di sostegno  «per sopravvivere nella giungla sociale» che ci circonda, mutuando le parole di Temple Grandin. E’ importante evidenziare questo per non perdere di vista o sottovalutare le difficoltà di fondo che questi individui manifestano nell’apprendimento di competenze sociali, difficoltà che ne condizionano l’adattamento in un contesto lavorativo e che vanno tenute in considerazione. Non è vero che oggi dell’autismo conosciamo ancora poco. Affermando ciò corriamo il rischio di legittimare ogni possibile soluzione o rimedio al Disturbo, aprendo la porta ad interventi non evidence-based. Oggi invece, nonostante le cause siano sicuramente ancora in fase di studio, o poco note, abbiamo tutti gli strumenti per mettere in campo degli interventi terapeutici appunto evidence-based per migliorare la qualità di vita delle persone nello spettro autistico a cominciare dai primi mesi di vita. Infine Valeri sottolinea come questo progetto si innesti all’interno di iniziative sociali volte a promuovere una cultura di apertura e accettazione della neurodiversità.

Subito dopo è intervenuto il Dott. Paolo Alfieri, Neuropsichiatra Infantile dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, specializzato in sindromi genetiche, il quale attraverso dati europei e mondiali, ma non italiani, ha posto l’accento sulla mancanza di iniziative lavorative per gli adulti nello spettro autistico. Solo 1 individuo su 10 trova un impiego e tra i fattori impattanti negativamente troviamo: le capacità relazionali, le resistenze al cambiamento e la capacità di rispettare norme e regole. Tuttavia le autovaluzioni sul benessere di vita, ossia le risposte date dai soggetti, se interrogati sulla propria condizione di benessere, sono spesso più positive di quelle date dai loro familiari (i quali evidentemente hanno una percezione più pessimistica).

L’intervento successivo è stato di Stefania Stellino, presidente di ANGSA Lazio la quale, nel presentare l’Associazione e le sue finalità, ha aperto il suo contributo ricordando la recente scomparsa di Pierluigi Fortini fondatore di ANGSA nel 1985. La Stellino pone l’accento sulla possibilità di inserimento lavorativo di questi ragazzi facendo leva sul talento e sulle attitudini e interessi di ciascuno, fattori critici che possono tradursi in successo nel momento in cui vengono indirizzati e convogliati all’apprendimento di un mestiere. Ed è proprio questo aspetto, messo in risalto nel progetto Bottegamente, che ha spinto l’Angsa Lazio ad aderire allo stesso. Infatti Angsa Lazio, con Ceramica per Amica, una delle sue iniziative attiva già da 5 anni, ha dimostrato come il cimentarsi in un’attività incentrata sul “fare” sia un’occasione per questi ragazzi che restituisce immediatamente il risultato tangibile e concreto del proprio lavoro. La testimonianza di Nicole, una giovane ragazza nello spettro, con la lettura di una poesia da lei scritta sul tema della Speranza, ha focalizzato l’importanza di potere e anzi dovere dare a tutti, quindi anche ai nostri ragazzi, una possibilità!

Sono seguiti due testimonianze di buone prassi già operative in Angsa. Per ANGSA La Spezia è intervenuto Alberto Brunetti che ha illustrato alla platea un esempio di inserimento lavorativo di un gruppo di 6 giovani adulti, variamente collocati nello spettro, all’interno del settore alimentare della ristorazione e produzione di pasta. Il progetto si è sviluppato inizialmente attraverso la collaborazione con un ristorante locale, evolvendo grazie alla collaborazione con L’Istituto Alberghiero che ha consentito ai ragazzi di frequentare i propri corsi serali, di formarsi e di dedicarsi in proprio alla produzione della pasta. Attualmente si producono 6 tipi di pasta fresca imbustata.

Per ANGSA Umbria, Paola Carnevale Valentini ha illustrato il funzionamento del Centro Diurno con Fattoria Sociale “La Semente”, due iniziative nate in sinergia per dare l’opportunità ai ragazzi autistici di sperimentare, imparare e applicare in un contesto lavorativo.  Nella Cooperativa, che lavora in convenzione con le ASL Locali, i ragazzi partecipano al centro diurno e si cimentano nella produzione di ortaggi e in attività agricole per un tempo stabilito. Il progetto ha consentito sino ad oggi di assumere a tutti gli effetti, come dipendenti della Fattoria Sociale, due giovani adulti autistici con lieve bisogno di supporto.

L’evento si è chiuso con un breve dibattito nel corso del quale sono stati condivisi i prossimi passi, la formazione dei mastri artigiani, l’individuazione dei partecipanti divulgando l’iniziativa sul territorio (a cura delle Associazioni ANGSA regionali) e l’individuazione degli operatori ed educatori che, qualificati su tematiche di autismo e sulle caratteristiche del singolo soggetto, affianchino i mastri artigiani nella formazione e ne facilitino l’apprendimento. Nell’ambito del dibattito emerge un punto di attenzione, che verrà successivamente approfondito, ossia la possibilità o meno di coinvolgere nel progetto e/o creare una maggiore sinergia con gli operatori che già lavorano sui singoli ragazzi, nei casi di maggiori difficoltà di socializzazione, che possano quindi agevolarne la partecipazione e il coinvolgimento.

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