Alla ricerca della mamma che spense alcuni geni

Proprio ieri abbiamo pubblicato come Angsa Lazio un articolo su una nuova possibile frontiera per l’autismo, i genitori ostacolo, concludendolo con queste parole:
«Abbiamo lottato a lungo in questi anni […] per far scomparire il concetto di “mamma frigorifero” e di “genitori anaffettivi”, ma non immaginavamo che l’evoluzione fosse il “genitore ostacoloall’interesse dei figli

Siamo stati subito smentiti da due studiosi, un biologo, prof. Stefano Parmigiani, ed un oncologo, prof. Franco Maria Buonaguro, durante una sessione di una serie di seminari per le emergenze planetarie che si stanno svolgendo ad Erice. Sì, un biologo ed un oncologo. La domanda legittima è, alla Di Pietro, «che c’azzeccano?». Abbiamo fior di neuropsichiatri, neurologi, psicologi che, insieme a noi genitori e soprattutto a noi mamme, si sono battuti in questi anni (ed auspichiamo adesso più che mai) per smontare la teoria di Bettelheim, e invece siamo costretti ancora a leggere queste affermazioni:

Il comportamento della madre, nei primi tre mesi di vita del bambino, sembra avere una influenza significativa nell’insorgenza dell’autismo”;

 “Una mamma che non riesce ad interagire con il figlio, ‘spegne’ alcuni geni, innescando un complesso processo di epigeneticità (trasmissione di caratteri ereditari non attribuibili direttamente alla sequenza del DNA), che porta allo sviluppo dell’autismo”.

Affermazioni in cui noi mamme da frigoriferi de-ambulanti abbiamo, udite udite, acquisito anche poteri della madre di tutte le madri, della Natura: interagiremmo con i geni, spegnendone alcuni innescando una sorta di manipolazione del DNA, il tutto naturalmente, non con provette guanti e tanto studio, no semplicemente non parlando con gesti e parole con il nostro neonato.

Cavolo…ma chimici biologi ricercatori di tutto il mondo che ci state a fare nei laboratori?

Da domani tutte le neomamme (noi ormai con figli dopo i tre/quattro mesi, abbiamo già manipolato a sufficienza) al lavoro al loro posto per spegnere ed accendere geni.

Non è mia abitudine scherzare su queste cose, ma l’alternativa era versare lacrime amare, dopo aver urlato qualcosa di irripetibile.

Nel comunicato che ne ha dato notizia si fa un blando riferimento a recenti studi che avrebbero evidenziato un alterato comportamento della madre, nel rapporto con il figlio, nei primissimi mesi di vita, che verrebbe trasmesso “con meccanismi ancora in fase di studio, alle generazioni successive; il processo, una volta innescato, non si arresta”…

Scusate, ma qui si rasenta la fanta-scienza!

Fino ad arrivare al consiglio finale alle neomamme “Stimolate i geni che si sono ‘spenti’ non interrompendo mai il dialogo (fatto di parole, gesti e contatti) con il neonato”.

E qui scatta l’applauso.

Tutto si tiene.

Siamo assolte. Non sono le mamme di oggi, e nemmeno quelle di ieri, quindi nemmeno io che scrivo e voi che leggete, no qui la colpa è delle mamme lontane nel tempo, quelle che hanno avviato il processo generazioni fa, che, con la loro anaffettività, hanno innescato il meccanismo che non si è più arrestato…ed aggiungo io …che ha contagiato generazioni dopo generazioni.

Sì ho usato volutamente il verbo ‘contagiare’…prima di leggerlo magari domani sul resoconto dei nuovi studi…li ho voluti battere sul tempo!

Come mamma mi sento (esprimendo penso il pensiero di centinaia di altre mamme) profondamente offesa e arrabbiata per questo ritorno al passato, al medioevo dell’autismo.

Con grande sforzo provo a contenermi e dal momento che credo nell’evidenza scientifica fatta di studi seri e riconosciuti (che da anni hanno demistificato queste pseudo teorie), voglio concedere ai due esimi professori la possibilità di darmi maggiori informazioni su queste loro teorie ‘reazionarie’. Per tale ragione scriverò ad entrambi la seguente mail


oggetto: Mamme che spengono geni e causano autismo

Egr.Professore

Ho saputo che durante il convegno ad Erice ha affermato che l’autismo è innescato da un errato comportamento della mamma nei confronti del figlio.

Considerando grave questa teoria, se non dimostrata al di sopra di ogni ragionevole dubbio per i danni che causa alle famiglie che si portano il fardello della “colpa”, mi piacerebbe che lei mi indicasse quali sono questi studi e dove sono stati pubblicati.

Attendo impaziente sue notizie

Fino a prova contraria, continuerò a pensare che le sue teorie (che sembrano essere pescate nel passato, più che orientate al futuro), tanto lontane dalle posizioni dell’ISS, dalla scienza, siano solo dettate da un pensiero nostalgico…

Cordiali Saluti  

Sarebbe bello se ogni mamma ed ogni papà scrivesse o inviasse anche lo stesso testo, a questi professori.

Gli indirizzi e-mail dei due professori li potete trovare pubblicati in internet ai seguenti link:
Prof.Parmigiani Stefano https://www.unipr.it/ugov/person/21901
Prof.Buonaguro Franco Maria http://www.istitutotumori.na.it/IstitutoPascale/CCVV/CV_BuonaguroFrancoMaria.pdf

Facciamoci sentire (nei limiti imposti dall’educazione), prima che questa fanta-teoria possa danneggiare l’importante lavoro di consapevolezza e conoscenza di questi ultimi anni!

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