Quando mia moglie ed io abbiamo saputo che il presidente della Repubblica Italiana, in occasione della VIII giornata della consapevolezza dell’autismo, avrebbe incontrato le famiglie con i loro ragazzi al Quirinale, ci siamo subito detti che sarebbe stato importante poter esseri lì con il nostro Claudio.

Volevamo essere sicuri che a questo incontro fossero rappresentati tutti gli “autismi”, anche quelli difficili da “gestire”, quelli che non saranno mai sotto i riflettori in quanto non hanno doti spettacolari da mostrare in TV…

Eppure quando, qualche giorno prima dell’evento, abbiamo avuto conferma che noi quattro (oltre a mia moglie, Claudio ed io anche mia figlia più grande) eravamo rientrati nel fortunato gruppo di ospiti del Presidente, abbiamo cominciato ad avere le solite preoccupazioni da “famiglia autistica”: come riusciremo a portare il nostro ragazzo di 100Kg abbondanti, con i suoi potenziali comportamenti problema, da Bracciano a Roma?!

Ormai la parola era data, quindi, la cosa migliore da fare era programmare la giornata nei minimi dettagli contando sul coordinamento papà-mamma-sorella e soprattutto sperare che il 2 Aprile fosse un giorno “buono” per Claudio.

Non potevamo sperare in una giornata migliore, una giornata indimenticabile!!

Ma chi l’ha resa tale non sono stati i discorsi ascoltati durante l’incontro, non me ne vogliano il Presidente Mattarella (che non so se sarà un grande Presidente, ma posso dire con certezza che è un grande Uomo!) e gli altri invitati a parlare, e nemmeno la bellezza sfolgorante del Quirinale….
Quello che ricorderò per sempre è l’assoluta libertà e sincera semplicità dei nostri tanti ragazzi presenti all’incontro.

Ecco alcune delle immagini e voci che rimarranno per sempre scolpiti nella mia mente:

  • la meraviglia negli occhi di Claudio che prende la metropolitana per la prima volta in sedici anni;
  • Claudio, ragazzo poco verbale che si avvicina ai corazzieri per fare una foto e all’improvviso grida con voce autorevole “Attenti!! Avanti march!!” (chissà quando l’ha imparato);
  • Paolo che, mentre il nostro accompagnatore presidenziale ci informava che calpestare il prato del giardino è vietato, cominciava a camminare sul prato per evitare proprio la presenza ingombrante dell’accompagnatore stesso;
  • Marco che dopo aver consegnato un regalo al Presidente, mette un braccio sulla spalla di Mattarella abbracciandolo con semplicità alla faccia dell’etichetta istituzionale. E l’espressione divertita di “nonno Sergio” e il suo sorriso sincero e affettuoso;
  • sentire una ragazza urlare “CIAO” al Presidente che si apprestava a iniziare il suo discorso, vedere il Presidente rispondere al saluto e ascoltare la ragazza che emozionata commentava “Mi ha salutato!!! Ma che carino che è…”;
  • Sentire Nicole spiegare al Presidente come ha realizzato in ceramica il suo dono, specificando il trattamento che ha reso l’oggetto tutto “bello e lucidoso”;
  • Sentire Claudio dire, col suo vocione baritonale nel bel mezzo del discorso del Presidente, “Quasi finito!!”; la frase che uso con lui per dirgli che un qualcosa che lo annoia sta per terminare;
  • Riuscire a esaudire il desiderio di mia figlia, costretta a crescere più rapidamente del necessario per via di quel fratellino tanto amato ma così accentratore di attenzioni, e andare con tutta la famiglia in un noto fast-food come una “famiglia normale”.

Tutto questo ha reso la giornata straordinaria!

Dopo tutto questa è la lezione più importante che l’autismo ci ha insegnato: riuscire a trovare la felicità nei piccoli gesti, nelle piccole “grandi” conquiste quotidiane.

Il 2 Aprile abbiamo fatto cose che pensavamo non più possibili ma, grazie allo stimolo del Presidente Mattarella, ci siamo messi nuovamente alla prova vincendo la stanchezza accumulata negli anni.

Forse è anche questo il senso della giornata della consapevolezza dell’autismo: che le famiglie non siano sopraffatte dalla sindrome, ma abbiano la consapevolezza che bisogna ricercare e concedersi assaggi di una vita normale.

Roberto
papà di Veronica e Claudio (ragazzo con autismo) e marito di Orietta

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