2 Aprile 2015 al Quirinale: cronaca di una giornata straordinaria

Quando mia moglie ed io abbiamo saputo che il presidente della Repubblica Italiana, in occasione della VIII giornata della consapevolezza dell’autismo, avrebbe incontrato le famiglie con i loro ragazzi al Quirinale, ci siamo subito detti che sarebbe stato importante poter esseri lì con il nostro Claudio.

Volevamo essere sicuri che a questo incontro fossero rappresentati tutti gli “autismi”, anche quelli difficili da “gestire”, quelli che non saranno mai sotto i riflettori in quanto non hanno doti spettacolari da mostrare in TV…

Eppure quando, qualche giorno prima dell’evento, abbiamo avuto conferma che noi quattro (oltre a mia moglie, Claudio ed io anche mia figlia più grande) eravamo rientrati nel fortunato gruppo di ospiti del Presidente, abbiamo cominciato ad avere le solite preoccupazioni da “famiglia autistica”: come riusciremo a portare il nostro ragazzo di 100Kg abbondanti, con i suoi potenziali comportamenti problema, da Bracciano a Roma?!

Ormai la parola era data, quindi, la cosa migliore da fare era programmare la giornata nei minimi dettagli contando sul coordinamento papà-mamma-sorella e soprattutto sperare che il 2 Aprile fosse un giorno “buono” per Claudio.

Non potevamo sperare in una giornata migliore, una giornata indimenticabile!!

Ma chi l’ha resa tale non sono stati i discorsi ascoltati durante l’incontro, non me ne vogliano il Presidente Mattarella (che non so se sarà un grande Presidente, ma posso dire con certezza che è un grande Uomo!) e gli altri invitati a parlare, e nemmeno la bellezza sfolgorante del Quirinale….
Quello che ricorderò per sempre è l’assoluta libertà e sincera semplicità dei nostri tanti ragazzi presenti all’incontro.

Ecco alcune delle immagini e voci che rimarranno per sempre scolpiti nella mia mente:

  • la meraviglia negli occhi di Claudio che prende la metropolitana per la prima volta in sedici anni;
  • Claudio, ragazzo poco verbale che si avvicina ai corazzieri per fare una foto e all’improvviso grida con voce autorevole “Attenti!! Avanti march!!” (chissà quando l’ha imparato);
  • Paolo che, mentre il nostro accompagnatore presidenziale ci informava che calpestare il prato del giardino è vietato, cominciava a camminare sul prato per evitare proprio la presenza ingombrante dell’accompagnatore stesso;
  • Marco che dopo aver consegnato un regalo al Presidente, mette un braccio sulla spalla di Mattarella abbracciandolo con semplicità alla faccia dell’etichetta istituzionale. E l’espressione divertita di “nonno Sergio” e il suo sorriso sincero e affettuoso;
  • sentire una ragazza urlare “CIAO” al Presidente che si apprestava a iniziare il suo discorso, vedere il Presidente rispondere al saluto e ascoltare la ragazza che emozionata commentava “Mi ha salutato!!! Ma che carino che è…”;
  • Sentire Nicole spiegare al Presidente come ha realizzato in ceramica il suo dono, specificando il trattamento che ha reso l’oggetto tutto “bello e lucidoso”;
  • Sentire Claudio dire, col suo vocione baritonale nel bel mezzo del discorso del Presidente, “Quasi finito!!”; la frase che uso con lui per dirgli che un qualcosa che lo annoia sta per terminare;
  • Riuscire a esaudire il desiderio di mia figlia, costretta a crescere più rapidamente del necessario per via di quel fratellino tanto amato ma così accentratore di attenzioni, e andare con tutta la famiglia in un noto fast-food come una “famiglia normale”.

Tutto questo ha reso la giornata straordinaria!

Dopo tutto questa è la lezione più importante che l’autismo ci ha insegnato: riuscire a trovare la felicità nei piccoli gesti, nelle piccole “grandi” conquiste quotidiane.

Il 2 Aprile abbiamo fatto cose che pensavamo non più possibili ma, grazie allo stimolo del Presidente Mattarella, ci siamo messi nuovamente alla prova vincendo la stanchezza accumulata negli anni.

Forse è anche questo il senso della giornata della consapevolezza dell’autismo: che le famiglie non siano sopraffatte dalla sindrome, ma abbiano la consapevolezza che bisogna ricercare e concedersi assaggi di una vita normale.

Roberto
papà di Veronica e Claudio (ragazzo con autismo) e marito di Orietta

Condividi con..