LETTERA APERTA DI UN GENITORE AL REVERENDO AUGUSTO CHENDI

MartaPubblichiamo la lettera di Danilo Catania, papà di Marta, socio e membro del direttivo del ANGSA LAZIO in merito alle giornate che la XXIX Conferenza Internazionale ha dedicato all’autismo.

Roma 26/11/2014

Egregio Reverendo Padre Chendi buongiorno, sono Danilo Catania socio e membro del Direttivo dell’ANGSA Lazio.

Le scrivo in qualità di papà di Marta, ragazza affetta da autismo. Lo scopo di questa mia è ringraziarLa personalmente e portarLe la mia testimonianza in riferimento ai tre giorni in cui ho avuto l’onore di assistere e partecipare alla XXIX Conferenza Internazionale: “La persona con disturbi dello spettro autistico: animare la speranza”.

La mia testimonianza è e vuole essere un ringraziamento alla Chiesa come Madre immagine di Maria, che porta in sé lo Spirito Santo, quel “Roveto Ardente che porta il Signore e non si consuma”.

Il 20/11/2014, iniziare con la celebrazione nella Basilica di San Pietro mi ha commosso, essere al cospetto del Primo Papa colui che insieme a San Paolo è il Martire di questa bellissima città, Roma.

Il Vangelo proclamato (le Nozze di Cana) mi ha subito accolto, sapere che Maria è attenta alle necessità degli sposi, ancor prima che gli sposi se ne accorgano, tanto da esortare suo figlio Gesù ad adoperarsi con quella autorità che non si rivedrà in seguito nei vangeli “Non hanno più Vino” mi ha commosso; Lei, Maria, già sa e già si adopera, prima di tutti (quante volte senza neanche accorgermene avrà intercesso per me e mia moglie?).

Essere lì con mia moglie Simonetta e con mia figlia Marta (la seconda di quattro figli) è stata una grazia, la Celebrazione per i ragazzi affetti di autismo, sul Sacrato di Pietro e ricevere noi, tutti e tre, la Comunione, è un dono che non è quantificabile.

La Conferenza svoltasi nella Nuova Aula del Sinodo l’ho trovata ricca di spunti, un buon primo passo di partenza per conoscere questo mistero: l’Autismo. Interventi come quello del Prof. Vicari a difesa della famiglia che, a causa di uno stato di normale disorientamento, è facile preda di pratiche poco lecite. La Professoressa F. Happè, con le Sue storie di Padre Ginevro e San Francesco, mi ha fatto osservare come l’autismo è un fenomeno che esiste da sempre, anche se non da sempre diagnosticato. Il Prof. F. Oleari ha dato quella giusta importanza che merita la ricerca, per non finire in balia di ipotesi tutte da verificare (scienza! e non pseudoscienza). Il pianto della Dott.ssa Daniela Aquila, Direttore disabilità di Santiago Argentina, ha dato la giusta idea di quanto al tema autismo non si possa rimanere indifferenti. Spettacolare l’intervento del Prof. Thomas Bourgeron, che ha spiegato il gene Shank 1, Shank 2, Shank 3, oggi studiati per capire i geni che interessano l’autismo, ha reso facile (per quanto possibile) un tema che è veramente per pochi esperti. Continuerei all’infinito dal Prof. Persico, al Prof. C. Hanau, al Sig. Bob e Sig.ra S. Wright (oggi so a chi devo i monumenti in blu: loro spendono e investono fortune per tutti i nostri ragazzi). Mons. Pierangelo Sequeri, che secondo me ha centrato il tema della Pastorale per i ragazzi autistici, pronunciando quel “Lo avete fatto a Me”. E come non ascoltare la dottoressa Mashudat, che pure lei ha fatto Suo quel “Lo avete fatto a me”, in un paese come la Nigeria, dove la povertà investe quasi tutte le famiglie. Trovare quei mezzi, che sono il mettersi in gioco personalmente, per il bene dei fratelli più piccoli. Il prof. S. Cuzzocrea. E’ ovvio che tutti i nomi li ho presi dal programma, non avrei mai potuto ricordarli tutti.

Grazie ancora Reverendo Chandi

Papà Francesco e RoccoIl Sabato mattina avere Sua Santità Papa Francesco, è stato come nella parabola di chi è seduto all’ultimo posto: viene invitato dal padrone di casa a sedersi avanti, vicino a Lui! Vedere Lui, Sua Santità, è vedere la Speranza! Del Suo discorso mi risuonano due cose: la prima, quando leggendo il discorso nel parlare delle difficoltà delle famiglie si ferma e dice: “E’ una Croce”, riferendosi all’autismo. La seconda, quando concludendo esorta i ricercatori e gli operatori dei nostri ragazzi a “salvaguardare la Dignità di cui è rivestita ogni persona” . CHE FESTA!!!

Conosco l’attenzione che la Chiesa ha per la Famiglia e non a caso, ritengo, si sia iniziato con il Vangelo delle Nozze di Cana, tanto è vero che poche settimane prima c’è stato il Sinodo speciale sulla famiglia voluto da Sua Santità Papa Francesco. Il Vino che ci manca non tutti lo capiscono o lo apprendono quindi mi permetto umilmente di elencare:

  1. Diagnosi precoce

  2. Presa in carico che abbia in sé un progetto di vita, individuale, flessibile e sostenibile; quindi interventi precoci, intensivi, diversificati e convalidati dalla ricerca; il tutto in rete Asl, Scuola, Famiglia, Lavoro dove tutte le persone che interagiscono con i nostri ragazzi devono essere almeno informate se non anche formate sull’autismo e sul ragazzo.

  3. Il riconoscimento del caregiver, quella persona che spende maggior parte del suo tempo alle attenzioni della persona autistica senza essere stipendiato, ruolo spesso rivestito dalla mamma.

  4. Creare una “cultura dell’autismo” dove i nostri ragazzi non siano vittime di raggiri, bullismo etc.

  5. Il dopo di noi: dare ai ragazzi tutti i mezzi affinché una volta abili, autonomi ed autodeterminati il più possibile, possano vivere con una qualità di vita degna, affinché noi genitori non abbiamo a sperare di dover vivere più dei nostri ragazzi, ed auspicarci di vedere la loro morte.

Questo è il vino che noi non abbiamo mai assaggiato e di cui invece abbiamo bisogno.

il 22/11/2014 di ritorno, al tramonto ci ha accolto la festa di Cristo Re dell’Universo dove ha riecheggiato nuovamente il vangelo: “Lo avete fatto a me”; noi genitori, ogni giorno, ci spendiamo per il più debole, per nostro figlio. Quello che ci manca non è l’ultimo, il più piccolo, ma un pastore che ci indichi la Strada della Speranza dove vedere che lì c’è veramente Cristo! e chi, se non il Nostro Vescovo? Il Vescovo di Roma? Sono contento che la Chiesa, con questa XXIX Conferenza Internazionale: “La persona con disturbi dello spettro autistico animare la speranza”, voluta dal Santo Padre, stia cercando anche noi, pecore che da troppo tempo ci sentiamo ingiustamente abbandonate. Sono sicuro che vi saranno altri momenti in seno a Madre Chiesa dove poter sperimentare la Croce come mezzo di incontro con il Signore. Aspettiamo (tutti noi genitori) già il prossimo incontro con Sua Santità.

Alla luce di tutto questo il mio più sentito grazie Reverendo Chendi “lo avete fatto ai nostri ragazzi”

Questa mia lettera di ringraziamento è indirizzata a Lei Reverendo Chendi e naturalmente va estesa a tutte quelle persone che si sono adoperate, a tutta la segrteria Generale (ho avuto l’onore di conoscere qualcuno), a sua Eccellenza Monsignor Zygmunt Zimowiski e, inutile dirlo, a Sua Santità Papa Francesco, di cui mi onoro indegnamente di avere come Vescovo.

Prego per le intenzioni del Santo Padre Papa Francesco, e per la Chiesa tutta.

Danilo Catania

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