Modalità attuative della misura di sostegno alle famiglie con minori in età prescolare nello spettro autistico – Regolamento regionale 15/01/19
Il 19 marzo 2019 è stata pubblicata sul BUR, n.23, supplemento n.1, la Determinazione del 18 marzo 2019, n. G03047 “Modalità attuative della misura di sostegno alle famiglie con minori in età evolutiva prescolare nello spettro autistico, ai sensi del Regolamento regionale 15 gennaio 2019, n. 1”.
Ricordiamo che il regolamento regionale 15 gennaio 2019, n.1, come ampiamente analizzato stabilisce che il sostegno alle famiglie dei minori nello spettro dell’autismo in età prescolare è inteso come contributo alle spese per i trattamenti con evidenza scientifica riconosciuta e che la misura va integrata al piano di assistenza individualizzato del minore, a cura del sistema integrato di interventi e servizi sociali e sanitari del territorio in considerazione delle caratteristiche socioeconomiche del nucleo famigliare richiedente e degli interventi già attivi.
La determinazione del 18 marzo stabilisce che Roma Capitale e i Comuni/Enti capofila di distretto socio-sanitario provvedono, entro e non oltre il 15 aprile 2019, ad emanare un avviso pubblico per la presentazione delle domande da parte delle famiglie dei minori nello spettro dell’autismo.
Il termine ultimo per la presentazione delle domande è fissato al 30 maggio 2019.
Il Comune/Ente capofila nel bando indicherà come intende procedere con la gestione della verifica e della valutazione delle istanze e soprattutto dove e come le famiglie dovranno presentare la domanda, con specificata la documentazione e gli allegati da compilare. Importante è il rimando all’ELENCO dei ‘PROFESSIONISTI’ riconosciuti idonei a prestare gli interventi che potranno essere rendicontati dalle famiglie e di conseguenza beneficiare del sostegno. Quindi per tale data dovrà essere pubblicato il suddetto elenco a cura della Regione.
Altro step è fissato al 31 luglio 2019, data entro la quale dovrà essere pubblicato l’elenco dei beneficiari della misura di sostegno, attraverso dei codici utente identificativi (per la tutela della privacy)
Le famiglie destinatarie presenteranno, poi, al comune di residenza (o al comune/ente capofila di distretto) entro il 31 gennaio 2020, la dichiarazione delle spese effettuate compilando l’apposito modello regionale C sulla dichiarazione delle spese sostenute scaricabile anche dal sito www.socialelazio.it ed entro e non oltre il 30 marzo 2020 i Comuni invieranno alla regione la rendicontazione delle spese sostenute.
Quindi si presume che entro quella data le famiglie saranno liquidate.
A Roma si dice: “mejo de gniente”, ossia, “meglio poco che niente”.
Però non possiamo tacere sui limiti ed i paradossi che tale provvedimento regionale evidenzia, già riportati dal nostro precedente post.
Riassumendo i limiti più evidenti sono:
- il provvedimento si rivolge solo ai bambini nello spettro dell’autismo in età prescolare (0-6 anni), come se gli interventi della Linea Guida 21 non fossero indicati anche per le persone dai 6 anni in su o come se la salute non fosse un diritto per tutti.
- L’avere un ISEE inferiore ad 8000 euro è decisamente limitante, anche perché il provvedimento regionale contempla dei “rimborsi” spese: ma quanti genitori con un ISEE così basso potranno permettersi di anticipare la spesa per un operatore specializzato?
- Un incentivo a ricorrere al “privato”, di fatto svilendo il ruolo della sanità pubblica.
Ma quello che ci lascia più perplessi è il paradosso che la Regione implicitamente rende evidente: se un genitore fa seguire il figlio privatamente, gli operatori devono dimostrare di possedere titoli e competenze in linea con gli interventi efficaci e riconosciuti dalla LG21. Se invece, per scelta o necessità, dovrà portare il figlio presso una struttura pubblica convenzionata, si dovrà accontentare della logopedia e psicomotricità che il centro “pubblico” sarà in grado di erogare a prescindere dall’efficacia e dall’aderenza alle raccomandazioni della stessa Linea Guida.
Quindi ci saranno interventi di seria A ed interventi di serie B.
Bambini che potranno sperare in una prognosi magari migliore perché avranno potuto avvalersi di interventi rispondenti all’evidenza scientifica.
Ribadiamo: un diritto è diritto per tutti!
Dobbiamo puntare alla formazione degli operatori nel pubblico, alla specializzazione uniformata per garantire a tutti gli stessi standard!