In risposta alle critiche sulla proposta di legge FISH-FAND in materia di inclusione scolastica

In questi giorni sono stati pubblicati su “La Repubblica” due articoli molto critici rispetto alla proposta di legge FISH-FAND in materia di inclusione scolastica. Il primo articolo, a firma di Adriano Sofri, dal titolo “I professori di serie B“, il secondo di Corrado Zunino dal titolo “Riforma della scuola, percorso universitario ad hoc per prof di sostegno. E scoppia la polemica“.

Partiamo subito da due premesse:

  1. ANGSA Lazio appoggia con forza la proposta di legge 2444 di FISH-FAND;
  2. in democrazia ogni opinione, anche se diversa dalla nostra, è legittima e va rispettata.

I due articoli, peraltro pubblicati su un importante quotidiano e a firma d’illustri giornalisti, hanno però secondo noi un’impostazione che non permette ad un lettore, magari occasionale su questi temi, di potersi fare una propria opinione. A voler pensar male, in realtà, ci sembra che si tende a condizionare il libero giudizio del lettore con un’impostazione molto “di parte”.

Tanto per cominciare, in considerazione del fatto che gli articoli sono stati scritti sul giornale online, sarebbe stato utile mettere un link alla proposta di legge di cui si parla. Ognuno deve poter leggere, se ne ha voglia, il testo originale, soprattutto se di una legge, e non una sua interpretazione.

In secondo luogo, tra le righe, si lascia intendere che la legge trova un cospicuo numero di contrari (“Tuttavia la loro riforma preoccupa molti genitori, insegnanti e pedagogisti, perché mira a separare gli insegnanti di sostegno da quelli delle materie” sull’articolo di Sofri e “..molti docenti e diverse associazioni radunate attorno al portale Disabili.com contestano” su quello di Zunino) senza sottolineare che invece è appoggiata da molte associazioni (tra le quali la nostra) che rappresentano principalmente i disabili.

Infine si dà largo spazio ai commenti di chi critica la proposta di legge, vedi la professoressa Boscolo, ma non si concede nemmeno il diritto di replica a chi la legge la propone.

Non pensiamo che la proposta di legge non sia migliorabile, ma un attacco tanto diretto quanto, a nostro parere, non giustificato ci porta a pensare che gli interessi di parte abbiano di nuovo il sopravvento su quelli generali. Siamo disponibili al confronto ma, anche se non possiamo contare sulla cassa di risonanza di un’importante testata giornalistica, continueremo a difendere questa proposta di legge.

Quindi suonate pure le vostre trombe, noi suoneremo le nostre campane!

Chiamiamo pertanto a raccolta tutti i familiari, gli insegnanti o in genere chiunque pensi che questa legge rappresenti una concreta possibilità per avere una scuola realmente inclusiva e vi chiediamo di scrivere una mail di sostegno alla proposta di legge 2444 di FISH e FAND a larepubblica@repubblica.it .

Se non sapete cosa scrivere potete usare la traccia che segue, predisposta da Donata Vivanti (vice presidente FISH), che potete comunque modificare e adattare a vostro piacimento:

Oggetto: Risposta all’articolo di “Riforma della scuola, percorso universitario ad hoc per prof di sostegno. E scoppia la polemica” di Corrado Zunino, pubblicato su La Repubblica il 22 maggio 2015.

24 maggio 2015

Le famiglie degli alunni con disturbi dello spettro autistico e con gravi disabilità dell’apprendimento sostengono fortemente la PDL 2444 che hanno contribuito a elaborare all’interno delle reti rappresentative delle persone con disabilità FISH e FAND, e chiedono di garantire a tutti i bambini e i giovani con autismo un’istruzione di qualità, efficace nel promuovere il pieno sviluppo delle potenzialità di ognuno. Per questo occorrono solide competenze di educazione speciale, che non c’è ragione di non applicare nella scuola di tutti, a vantaggio di tutti, e che non si identificano con la scuola speciale.

L’applicazione superficiale di buone leggi sull’inclusione scolastica nel nostro paese ha finora discriminato gli alunni e gli studenti più svantaggiati, integrandoli come non-persone in una scuola che non è in grado di dotarli delle competenze indispensabili a inserirsi nel mondo del lavoro e nella società, discriminandoli e condannandoli dopo il termine del ciclo scolastico, all’inoccupazione, all’emarginazione e all’istituzionalizzazione a lungo termine. L’insufficiente preparazione dei docenti di sostegno sulle strategie educative con evidenze di efficacia per gli alunni con disabilità sensoriali, intellettive e dello sviluppo, risulta in negligenza educativa, umiliazioni, episodi ricorrenti di abuso riportati periodicamente dalla cronaca, e in una vita adulta di segregazione in casa o in istituto dopo il termine del ciclo scolastico.

La PDL 2444 promossa da FISH e FAND mira a rispondere alle necessità degli alunni e degli studenti con disabilità gravi e complesse dell’apprendimento attraverso una chiara separazione del percorso formativo e delle carriere dei docenti di sostegno, facendone quegli esperti di cui la scuola ha bisogno di dotarsi per svolgere il suo ruolo educativo senza discriminare gli alunni più svantaggiati. Le polemiche di alcune organizzazioni di docenti contro una riforma del sostegno in questa direzione sconcertano e amareggiano i genitori di quegli alunni ed ex alunni che la scuola italiana non ha incluso, ma discriminato anche rispetto agli alunni con altre disabilità. La scuola deve essere innanzi tutto degli alunni, compresi quelli con gravi disabilità di apprendimento, gli invisibili fra gli invisibili, gli ultimi fra gli ultimi. Anche loro sono cittadini a pieno titolo, e meritano opportunità di apprendimento e di sviluppo insieme ai coetanei.

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Facciamoci sentire!
ANGSA Lazio

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